Sit-com d’evasione a cura degli alunni della classe 1°E della scuola secondaria di primo grado.

Per una improvvisa quanto folgorante intuizione, in “Ora D’aria, l’edificio della scuola media di Ribolla appare come una sorta di carcere scolastico, riservato ai ragazzi meno studiosi e capaci, quelli che nei colloqui con i genitori vengono descritti come: “è bravo ma non si applica”, “potrebbe fare di più”, “ha talento ma non lo coltiva abbastanza”. La scuola, detta “Di massima preparazione”, obbliga i ragazzi a turni serrati di studio, ricreazione centellinata…, così questi si lamentano e chiedono aiuto ai genitori, agli amici e a tutti quelli che vengono loro in mente, utilizzando un telefono per comunicare con l’esterno.
Gli alunni, dimostrando notevoli capacità inventive, dialogano con un interlocutore immaginario, fino a descrivere, dismettendo la maschera dello studente svogliato, la loro scuola ideale.